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Camp Darby <<dimezzata>>, ma non depotenziata. Più forze a Aviano [di Manlio Dinucci - il manifesto]

11.01.2015 09:22

<<Gli Stati Uniti ridimensionano le forze militari in Europa e sotto la scure dei risparmi cade anche la base di Camp Darby>>, titola il giornale toscano, precisando che <<mezzo Camp Darby tornerà all'Italia>>. Il Pentagono comincia finalmente a ridurre le proprie forze e basi militari in Italia e in Europa? In realtà, quello che esso annuncia è un riposizionamento delle forze militari Usa, così da <<massimizzare le nostre capacità militari in Europa e rafforzare le nostre importanti partnership europee, sostenendo nel miglior modo i nostri alleati Nato e partner nella regione>>. Rispermiando allo stesso tempo, secondo i calcoli di Washington, circa 500 milioni di dollari annui.

In tale quadro si inserisce la ristrutturazione di Camp Darby, la base logistica dello U.S. Army che rifornisce le forze terrestri e aeree nell'area mediterranea, africana, mediorentale e oltre, l'unico sito dell'esrcito carrarmati,  è collocato insieme alle munizioni. Nei suoi 125 bunker e in altri depositi vi è l'intero equipaggiamento di due battaglioni corazzati e due di fanteria meccanizzata, che può essere rapidamente inviato in zona di operazione attraverso il porto di Livorno e l'aeroporto di Pisa. Da qui sono partite le bombe usate nelle due guerre contro l'Iraq e in quelle contro la Jugoslavia e la Libia.

L'annuncio dimezzamento dell'area della base non significa che la sua capacità sarà ridotta. Il collegamento col porto di Livorno è stato potenziato dai lavori effettuati dagli enti locali (a guida Pd) sul Canale dei navicelli, allo scopo dichiarato di dare impulso ai cantieri che fabbricano yacht (in realtà in crisi e in attesa di qualche compratore straniero). Il vero scopo emerge da uno studio della Provincia di Livorno: <<Il Canale dei navicelli riveste una notevole importanza strategica militare, per il fatto di attraversare la base militare di Camp Darby, costituendo una componente determinante per i traffici della base>>.

Per di più nel limitrofo cce, sullo Scolmatore dove sono in corso lavori per accrescerne la navigabilità, si può creare un indotto per lo stoccaggio di materiali logistici di Camp Darby. In tal modo si può liberare, nella base, spazio da destinare agli armamenti. Per di più, l'area che il comando Usa dovrebbe <<restituire all'Italia>> nei prossimi anni andrà al Ministero della Difesa, che la potrà destinare a funzioni di supporto di Camp Darby e alla proiezione di forze: l'aeroporto militare di Pisa è stato trasformato in Hub aereo nazionale da cui transitano gli uomini e i materiali destinati ai vari teatri bellici, e sempre a Pisa si è appena costituito il Comando delle forze speciali dell'esercito.

Il <<ridimensionamento>> di Camp Darby è comunque compensato dal potenziamento della base Usa di Aviano. Qui, annuncia i Pentagono, sarà trasferito dalla base aerea di Spangladem (Germania) il 606th Air Control Squadron, addetto (con un personale di 200 militari) al comando, controllo e rifornimento di grandi operazioni di guerra aerea. Il suo spostamento ad Aviano conferma il ruolo <<privilegiato>> dell'Italia quale base della proiezione di forze Usa nell'area mediterranea, mediorentale e africana. Ruolo destinato a crescere poichè, annuncia il Pentagono, <<la U.S. Air Force dislocherà permanentemente suoi caccia F-35 in Europa>>, a cominciare dalla base britannica di Lakenheath, e quindi anche in Italia.

Il riposizionamento di forze e basi, sottolinea il Pentagono, non indebolisce ma rafforza la presenza militare Usa in Europa. Esso permette di <<potenziare la presenza a rotazione di forze Usa in Europa per esercitazioni e altre attività Nato; migliorare le infrastrutture per una accresciuta presenza militare Usa e alleata nell'Europa orientale; permettere agli Usa di accrescere la capacità dei nuovi alleati, come Ucraina, Georgia e Moldavia>>. In tal modo, partendo dall'Europa, gli Usa e gli alleati saranno in grado di <<rispondere rapidamente alle crisi su scala planetaria>>. Ossia di scatenare guerre ovunque nel mondo siano ostacolati i loro interessi.

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